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Che cos’è l’omeopatia?

Accade spesso che un cliente, arrivando al banco, mi porga la prescrizione dicendo che è omeopatica, ma poi leggendo scopro che è una prescrizione di integratori, ad esempio di fitoterapici. Cominciamo allora facendo un po’ di chiarezza.

Gli integratori fitoterapici sono preparazioni contenenti sostanze attive di origine vegetale, che apportano sostanze bioattive. Non sono farmaci e possono contribuire al benessere psicofisico o sostenere le fisiologiche funzioni dell'organismo. Contengono un principio attivo e sono ottenuti da piante officinali o loro parti (radici, foglie, fiori, semi, corteccia), prendendo forma di estratti, succhi, essenze, oli o polveri. Hanno un'azione coadiuvante delle funzioni fisiologiche dell'organismo e rientrano nella categoria degli integratori alimentari, come definita dalla Direttiva 2002/46/CE e dal D.Lgs. 169/2004. La fitoterapia si basa sulla chimica classica, dunque su una logica di concentrazione del principio attivo come la medicina allopatica, e si occupa del singolo sintomo espresso dall'individuo.

L'omeopatia, al contrario, usa rimedi che sono preparati per successive diluizioni e dinamizzazioni secondo un procedimento detto di potentizzazione. L’omeopatia trova nella fisica, soprattutto quantistica, la sua spiegazione, e il meccanismo d’azione è energetico. I rimedi omeopatici sono medicinali e sono registrati come SOP. I medicinali SOP non hanno obbligo di prescrizione, ma devono essere consegnati dal farmacista. Si differenziano dunque dagli OTC, che sono i farmaci per i quali il cliente può servirsi da solo e sono a portata del pubblico. I SOP non sono a portata del pubblico e devono essere consegnati e consigliati dal farmacista, che è l'unico soggetto nel nostro ordinamento abilitato al consiglio di farmaci su base professionale.

Il medicinale omeopatico si può vendere in farmacia o in parafarmacia, può essere prescritto dal medico omeopata e, in sua assenza, essere consigliato dal farmacista esperto in omeopatia, perché l'omeopatia è una materia complessa, e solo il farmacista adeguatamente formato può consigliarla in assenza di prescrizione medica.

Quali sono i medicinali omeopatici?

I medicinali omeopatici in Italia hanno una via di somministrazione molto semplice: la via sublinguale, e possono essere granuli, globuli o gocce.

I globuli e i granuli sono un substrato del medicinale omeopatico che viene preparato come soluzione. Le gocce coincidono già con la soluzione e non richiedono ulteriore preparazione. La soluzione si ottiene a partire da un ceppo, che è il materiale di partenza e che dà il nome latino al rimedio.

Il ceppo può essere vegetale, animale, minerale o di sintesi. Si prepara per triturazione e/o solubilizzazione in soluzione di acqua e alcol. Poi, per passaggi successivi, si deconcentra la sostanza secondo un rapporto (1/10, 1/100, 1/50.000), che dipende dalla scala di riferimento, e a ogni diluizione si imprime un preciso numero di scosse verticali e decise, che variano anch'esse in base alla scala.

La soluzione può essere usata in quanto tale in forma di gocce, oppure essere aspersa, cioè adsorbita su granuli e globuli. Il medicinale omeopatico ha un nome latino che indica il ceppo di origine. Accanto a questo troviamo un numero e delle lettere:

Il numero indica i passaggi di diluizione.

Le lettere esprimono la scala di potenze utilizzata.

Ad esempio, 5 CH è stato diluito da 1 a 100 per 5 volte (scala centesimale hahnemanniana). Le sigle CH o K (quest'ultima per Korsakoviana) indicano le scale e consistono anche nella modalità produttiva (flaconi multipli o flacone unico). Se il numero è seguito dalle lettere LM, siamo invece nella scala cinquantamillesimale, dove il rapporto di diluizione è 1 a 50.000.

La succussione o dinamizzazione è un'agitazione verticale, precisa ed energica per un numero definito di volte, ripetuta costantemente dopo ogni passaggio di deconcentrazione. Essa è fondamentale perché conferisce potenza al medicinale, portandone in superficie le proprietà. Come ha scritto Hahnemann nell’Organon dell’arte di guarire, la potentizzazione rivela le proprietà terapeutiche della materia.

Efficacia del medicinale omeopatico

Il medicinale omeopatico è sperimentato su soggetti sani in quello che viene definito proving o sperimentazione pura. Si sperimenta un medicinale omeopatico per volta, ossia puro, alla 30 CH, su soggetti sani. I risultati degli studi concorrono a formare la raccolta dei sintomi che troviamo nella Materia Medica. L’efficacia di un rimedio omeopatico si misura dunque dalla capacità di produrre effetti in soggetti sani, e si dimostra con il proving.

Sicurezza del medicinale omeopatico

Per ciò che concerne il profilo di sicurezza, il medicinale omeopatico offre innumerevoli vantaggi, tra cui quello di godere di un impiego completamente sicuro. L’omeopatia è esente da effetti collaterali e da fenomeni di accumulo, perché essendo molto diluita non c’è accumulo di sostanze o di scorie che possano interferire con i normali processi fisiologici. Inoltre non provoca dipendenza né assuefazione.

Pertanto, il medicinale omeopatico è sicuro, efficace e veloce. Esso può essere utilizzato in ogni età o situazione della vita: dalla prima infanzia all’anzianità, in gravidanza e in allattamento, per gli animali e per le piante, e non interferisce con le terapie farmacologiche convenzionali.

Il medicinale omeopatico può essere consigliato dal farmacista o prescritto dal medico anche solo per ridurre gli effetti indesiderati di altre terapie in corso.

L’omeopatia è un trattamento medico che si addice sia a patologie acute sia a patologie croniche. Può essere usata come terapia di prima scelta o come coadiuvante di altre terapie, perché può contribuire a migliorare l’efficacia di altri trattamenti o a ridurne gli effetti collaterali secondari.

È una falsa credenza che l’omeopatia sia lenta: in realtà, soprattutto nei casi acuti, ha un’azione molto più rapida rispetto alle terapie tradizionali. Questo avviene ovviamente se la presa del caso è effettuata dal medico omeopata o dal farmacista esperto in omeopatia.

Il farmacista esperto in omeopatia è un professionista che si è prima laureato in Farmacia o in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto l’esame di abilitazione professionale (esame di Stato), e poi ha frequentato una scuola, per lo più triennale, di abilitazione all’esercizio della medicina omeopatica.

Ogni paziente può consultare l’albo dei medici omeopati, l’elenco delle farmacie omeopatiche e il registro dei farmacisti esperti in omeopatia nella pagina FIAMO (Federazione Italiana delle Associazioni Medici Omeopati).

Come si conservano i medicinali omeopatici?

I medicinali omeopatici si conservano lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole, in luogo asciutto e fresco, ma non in frigorifero, in modo che la potenza non si deteriori. Si devono anche tenere lontano da profumi forti (come canfora e naftalina) e da onde elettromagnetiche, quindi lontano da elettrodomestici, personal computer e telefoni. Per questo, quando li portiamo in borsa, è consigliabile avvolgerli in fogli di alluminio per proteggerli o riporli in un apposito astuccio.

 

Come si assumono i medicinali omeopatici?

Le modalità di assunzione del rimedio omeopatico sono molto diverse da quelle tradizionali. Abbiamo detto che si assumono per via sublinguale, ma la ripetizione delle assunzioni viene prescritta dal medico o indicata dal farmacista e non bisogna per nessun motivo contravvenire. Non è necessario finire il tubetto, ma in problemi acuti, le assunzioni si diradano al migliorare dei sintomi.

I rimedi si assumono a un’ora circa di distanza dal cibo, perché è necessario avere la bocca pulita, e si evitano in concomitanza con le terapie quelle sostanze che possono comprometterne la massima efficacia, come, a titolo solo di esempio, sono il mentolo nel dentifricio, le spezie e i cibi piccanti o il caffè. Preferibilmente si evita di toccare i granuli con le mani e si versano sotto la lingua con il piccolo tappo della confezione.

Regolamentazione dell’Omeopatia in Italia

L'Italia ha recepito le direttive europee che regolamentano il medicinale omeopatico. Il decreto legislativo 219 del 2006 è quello che vige attualmente in Italia per diciplinare la commercializzazione e la dispensazione del medicinale omeopatico. Questo decreto dedica ben sei titoli su tredici alle norme sul medicinale omeopatico.

Dalla fine del 2019, in Italia il medicinale omeopatico è registrato alla stregua dei farmaci, è detraibile dalla dichiarazione dei redditi e va considerato come un medicinale a tutti gli effetti. Il medicinale omeopatico appartiene alla categoria dei SOP (medicinali senza obbligo di prescrizione). Come per tutti i SOP, si può vendere in farmacia e in parafarmacia. A differenza degli OTC, il SOP deve essere consegnato dal farmacista. I farmacisti possono consigliarlo anche senza l'obbligo della presentazione della richiesta del medico. È un medicinale a pagamento in Italia.

Le specialità omeopatiche

Accanto a granuli, globuli e gocce, esistono anche forme più commerciali come sciroppi, pomate, fiale, supposte. Secondo la normativa, rientrano nella definizione giuridica di medicinale omeopatico,  i prodotti complessi formulati dalle aziende con formule originali e assortite, che contengono più componenti. Recano un nome commerciale che li identifica e sono per lo più sintomatici per patologie specifiche, consistenti in disturbi transitori e localizzati.

Il medicinale omeopatico

Il medicinale omeopatico rispondente all’omeopatia classica hahnemanniana deve essere individualizzato sul soggetto sofferente, essere simile al suo modo peculiare di soffrire. Il rimedio è unico e irripetibile per la singola persona. L'omeopatia è definita la medicina della persona. Si basa sulla legge di similitudine di Samuel Hahnemann, non si concentra solo sul sintomo o sulla malattia, ma sulla persona nel suo complesso (caratteristiche fisiche, mentali ed emotive). Indaga i sintomi per arrivare alla perturbazione profonda che li ha generati, alla causa autentica e originale della malattia. Stimola il corpo a curarsi migliorando l'equilibrio energetico e affrontando la causa sottostante dei disturbi, piuttosto che agire direttamente sul sintomo. Promuove il benessere complessivo, ristabilendo l'equilibrio e la salute globale.

 

Dott.ssa Cecilia Gabrielli

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